sabato 8 settembre 2012

Attività pericolose

Sono tali quelle che comportano una rilevante probabilità (con riferimento ad un criterio statistico) del verificarsi del danno, per la loro stessa natura o per le caratteristiche degli strumenti utilizzati.

Costituiscono altresì attività pericolose tutte quelle che accostano il termine "cucinare" a "pesopiuma". 

Il primo esperimento culinario l'ho condotto a nove anni, già devota al carboidrato, con una torta.
Armata pure di notevole intraprendenza, perchè mia madre mi vietava l'accesso alla cucina (c'erano validi motivi. Aveva infatti intravisto una non trascurabile somiglianza con l'altro genitore, il quale, benchè pieno di buone qualità era pur sempre noto come "le due mani sinistre di Dio", non proprio un asso del bricolage. Mettermi in mano un coltello equivaleva al millemilla per cento alla mia decapitazione. Ma sarei stata in grado di farla anche con la schiumarola )
A velocità ultrasonica impastai quello che mi sembrava ortodosso impastare, e lo misi nel forno (freddo) a duecentocinquanta gradi, nella terrina di plastica.
Ricordo che faceva "blob", e che poi mio padre supplicò mia madre di lasciarmi preparare almeno il caffé "prima che cicciobello ci gasi tutti" (cit.)

E al caffé mi fermai, finchè non ho incontrato Lui, per il quale ho imparato a cucinare, rubando a piene mani qui, e poi qui, ma anche qui e qui  e pure qua  e da tantissime altre sante donne che mi facilitano salvano la vita di coppia.
( Che ora io cucini discretamente non mi esime dal fondere un manico di caffettiera al mese, dall'attentare alla Sua incolumità con liquidi bollenti e dall'aver creato la "riduzione di minestrina" per aver lasciato un'ora e mezza il brodo sul fuoco.)

E stasera, colta da un attacco di amore, invece che stravaccarmi sul divano, mi sono messa di buona volontà a fargli il soufflé (pensate ad una cosa difficile, quello è più difficile), ai primi posti della Sua wish list.
Dopo aver tatuato sulla parete la costellazione dell'Ofiuco nel tentativo di montare bene gli albumi a neve, dopo aver confermato la leggenda del latte che  bolle appena non lo guardi e dopo aver scrostato il predetto dai fornelli, Lui è tornato a casa dicendomi:
Amore, ho appena fatto un mega aperitivo con Giulio, mi faresti una minestra che ho digerito  poco le  pizzette?

Dunque stasera lascio  la ricetta della minestra di mia madre, una cosa banalissima, che evidentemente però mette a posto lo stomaco, anche dopo essere stati coperti di insulti.


La minestra facillima e buonillima

Mettete a bollire brodo vegetale (carota-sedano-cipolla e quel che avete) sufficiente per tre - quattro persone (dipende da quante pizzette hanno mangiato), nel frattempo tagliate a pezzettini degni di Zeta la formica tre piccole patate pelate e tagliate a pezzi un po' più grandi una zucchina . Al bollore, versate i pezzetti di patata, aspettate che si disfino agevolmente ed aggiungete  la zucchina, lasciate passare circa tre minuti e se avete un compagno perverso come il mio, buttateci anche le croste debitamente pulite del Parmigiano (di cui voi nel frattempo avrete invece mangiato la parte normalmente edibile), lasciate cuocere circa tre minuti e terminate con la pastina (ma anche no, se non vi piace, qui comunque stan bene i filini), un'idea di pepe e uno o due cucchiai di olio.
Servitela con molto amore, che è la ricetta della mia mamma per i gli stomaci in affanno e i cuori bisognosi di calore.


6 commenti:

  1. Oddio il superlativo in illimo non lo vedevo dai tempi del liceo... humillimus, se la memoria non mi garra... :D

    sto cercando di leggere a spizzichi e bocconi, per farmi un'idea... cercavo un about, una pagina esplicativa ma mi sa che mi devo rassegnare.

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    1. Prendi la biografia della Mediowoman, sono io, la persona più banale al mondo (ecco il motivo per cui non esiste un "abaut mi", non serve). Tra l'altro, Oliver millanta conoscenze alla Sapienza, ma dubito abbia mai frequentato (l'ho sentito parlare del FTSE come del "fuzzymib". Non sa nemmeno quel che dice. Però è convinto della sua missione, sarà un ottimo ministro)Ah, ups. Nel mio garage c'è una moto. E anche la like a bike, che mi è più consona, spesso.

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    2. Non voglio sembrare scurrile, ma... kekazzè una "like a bike"???

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    3. Secondo mia madre, era un modo per farmi sviluppare il senso dell'equilibrio. Secondo me,che la usavo rigorosamente in casa, era il sistema per rifare tutti gli spigoli. Sembravo una palla da biliardo impazzita. Secondo il resto del mondo, è una mini bicicletta senza pedali, adatta per i bambini dai due anni in poi. ;-)

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  2. Ahhhhhhhhhhhhhhhhhh ora è tutto chiaro.... :D
    Scusa per queste risposte "a spizzichi e bocconi", ma wordpress e blogspot non si amano molto, e però non ho ancora trovato il modo di avere un account blogspot differente dall'email google in cui compare nome e cognome. Vorrei indagare ma ho poco tempo.

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    1. Oh, "spizzichi e bocconi" mi ricorda il cibo, e con quello sono sempre in accordo!

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