venerdì 28 settembre 2012

Come iniziare bene la giornata


"Anche lei è qui per donare il sangue?"

Siamo dieci persone in una stanza dove troneggia un cartello due metri per due "Ematologia - donazioni", cosa posso esser venuta a fare?
 
"No, guardi, se nota l'anomalo accrescimento del canino, capirà che sono uscita or ora dalla cripta per farmi una bevuta."

La signora che ha posto la domanda deve aver pensato fossi un padiglione auricolare in libera uscita, tanto ha parlato, mi ha confidato che era al primo esproprio sanguigno, che si è fatta operare tre anni fa per emorroidi, che il figlio sta con una vera zoccola ma tantè lei è la mamma e lo deve accettare ma col cavolo che le lascia l'anello di famiglia, che una volta le piaceva Alfonso Signorini ma ora è tanto scaduto, e infine mi ha raccomandato di "non sposarti mai chell'è 'na fregatura".
Sono arrivata sulla poltrona praticamente anestetizzata.
E meno male, perchè le mie vene timidone, se anche sono in giornata e si fanno trovare, collassano dopo un picosecondo, e dopo un prelievo il mio braccio ha tanti buchi che viene esaminato dall'Unione Astronomica Internazionale come copia della costellazione del Capricorno.

Ogni volta trovo un'infermiere o un medico diverso, e si allarmano sempre quando vedono il pallore che mano a mano mi sale sul viso, e qui viene la parte migliore, quando io tranquillizzo l'ospedaliero dicendo "è tutto normale, pressione bassa, capita sempre ma non sono mai svenuta".*
E lui, o lei, che mi guardano con aria minacciosa e puntando il dito dicono: "Signorina, uscita da qui lei va subito a fare una bella colazione. Mi raccomando, reintegri gli zuccherie mangi qualcosa".

Per me, sentirmi dire una roba del genere è meglio di un orgasmo.





*tranquillo bellezza, non mi devi rialzare.



2 commenti:

  1. Sai che, adesso che ci penso, "non salire le scale" non l'ho mai sentito dire? Però presto sempre molta attenzione all'affermazione "mangi qualcosa", che alle mie orecchie diventa "vai al bar dell'ospedale e lascia libero il pacman che è in te"!

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  2. E comunque, "buon lunedì" è la madre di tutti gli ossimori!

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