mercoledì 19 settembre 2012

Tichitichitichi


Tichi tichi tichi tichi.
Tichitiche tichetiche tiche tiche tiche.
Tichi tichi tichi tichi.
Tichetichi tichetichi tichetichetà.


(Punto punto punto - linea linea linea - linea punto - linea linea linea.
Punto punto linea - linea punto.
Punto linea linea punto - punto punto linea - linea - linea - punto linea - linea punto - linea linea linea-  linea punto - punto.)


Svelato il mistero dei tacchi del mio capo:  comunica in alfabeto morse.


Due parole su di lei: ha la pretesa di vestire ancora come Belen, ma dal momento che le parole "decadimento fisico" non sono più solo uno sconosciuto termine sul vocabolario, s'avvicina più alla controfigura di Moira Orfei.

Niente scarpe professionali, da carrierista; calza sandaletti che fanno molto Ubalda do Santo Domingo; e anche se giurerei che l'impressione non corrisponde al vero, tacchetti e plateau suggeriscono una disponibilità pari a quella del pane dal fornaio.
(Per ignorare l'impressione bisognerebbe devitalizzare il nervo ottico).

Il problema è che non ci sa camminare, su quelle scarpe, a meno che "portamento"  non significhi dondolare come se ci fosse un mamba nero nelle mutande o come se si stesse mimando col corpo "Sououd-e-Melli" (inno nazionale Afghano).
Facciamo un minuto di silenzio per le sue caviglie.

Perchè oggi sono così acida?
Perchè la sua propensione a rompere le balle è direttamente proporzionale a quanto non sa dell'argomento di cui le stai parlando.
E ultimamente è un periodo normativamente caldo.
Molte cose nuove.
Molte molte molte.


Piccola aggiunta delle 21:35.
Ho deciso di inaugurare il primo contest su questo blog: chi indovina cosa c'è scritto in morse, vince dieci dei miei chili.

Nessun commento:

Posta un commento